martedì 1 febbraio 2011

il grande complotto


Prima di occuparsi unicamente di pettegolezzi, ricoprirsi di tatuaggi orrendi che manco un rapper scemo e prendersi a ceffoni in televisione con Sgarbi, Roberto D'Agostino si divertiva persino a firmare degli interessanti servizi per Mister Fantasy. Esattamente come questo assurdo reportage sul fantomatico Great Complotto di Pordenone, una delle cose più interessanti mai prodotte in Italia a livello di comunicazione e di musica. Al di là della (indubbia) valenza artistica di gruppi misconosciuti e dai nomi bizzarri come - o apprezzati solo dai cultori - come 001 Cancer, Waalt Diisneey Production, Mess, Sexy Angels o Andy Warhol Banana Technicolor, fare un paragone con la pochezza attuale è quasi impietoso (tacendo ovviamente della mostruosità della RAI targata 2011). Perché, come ricordavano i Tampax, "Pordenone può essere Londra, ma Londra non potrà mai essere Pordenone"...