giovedì 5 maggio 2011

waka waka (this time for Assago)


Non si vive di solo punk, il contrario semmai, e così finisco per andare a vedere il concerto di Shakira al Forum di Assago, una faccenda di lavoro, ma mi tocca lo stesso. Sono in dolce compagnia, non c'è nemmeno tanto casino e la gentile addetta stampa mi fa avere due biglietti per la tribuna Gold, per cui la parola "lavoro" assume connotazioni un po' ridicole. Come al solito mi emoziono davanti alle scene di bagarinaggio selvaggio, con una serie di energumeni che il Lombroso avrebbe amato alla follia che discutono tra di loro in napoletano e spacciano biglietti davanti alla cassa ufficiale. Imperdibile!
Poco dopo le nove ha inizio lo show e noi siamo comodamente seduti nella seconda fila della tribuna, circondati una fauna degna dell'Hollywood: a destra c'è una ragazzetto che pare un finalista di "Amici", a sinistra una coppia con lui che urla battute simpatiche ogni volta che Shakira fa una mossa sexy. Alla terza vorresti ammazzarlo, ma per fortuna si alza con la sua donzella e se ne va in platea. A un certo punto passa Cordoba dell'Inter con le stampelle, dietro di noi è seduta A. e poco più in là c'è A. Y. accompagnata da altre amiche che starebbero benissimo con gli shorts di Shakira in vendita al banchetto del merchandise con la scritta "loca" sul culo (30€, un affarone), e da un paio di personaggi grotteschi che paiono usciti da un film dei Vanzina anni Novanta, ma che invece sono più veri del vero. È la Milano da bere, baby, quella che non disseta mai, ed è inevitabile, quando Shakira attacca "Waka Waka" come bis finale, pensare alla versione di Elio E Le Storie Tese con il bunga bunga di Fede e Lele. Manca solo Ronaldinho a fare il trenino e poi ci siamo tutti...
In mezzo a tutto ciò c'è un'ora e mezzo di spettacolo, molto meno tamarro di quanto mi sarei mai immaginato: niente lustrini e paillettes, ma un impianto classico da concerto rock, con la cantante mignon che spazia tra pop, elettronica, reggaeton, dance e io che penso che la musica latino-americana sia una punizione di Dio per qualcosa che non capisco bene. La Y. canta tutte le canzoni a memoria con la faccia immersa nell'iPhone, proprio mentre a me tocca considerare che, a parte una brutta versione di "Nothing else matters" dei Metallica e l'accenno a "Unbelievable" degli EMF, non ne riconosco nemmeno una. Segna persino il Barcellona al camp Nou contro il Real Madrid e lei trova il momento buono per annunciarlo dal palco, poi parte "Loca loca" ed è il segnale che la serata sta volgendo al termine. Un assaggino di waka waka con folla in delirio (menzione d'onore al giacca e cravatta pelato che sculetta senza ritegno e alla milf esagitatissima di fianco a me in platea) prima che il Forum si riversi nel posteggio per creare il solito ingorgo post-concerto e via verso casa. C'è un tempo per l'Africa e uno per Assago, ma ora è venuto quello di un panino dello Stalingrado per riequilibrare la serata...