domenica 18 luglio 2010

low

Non mi basterebbe un libro per spiegarvi "Low". Ieri lo riascoltavo in treno, stordito dal caldo e dall'aria condizionata e dal concerto di Iggy & The Stooges della sera prima - ecco il collegamento, lui e Bowie erano i "dum dum boys" berlinesi, gli occidentali cool nella città più decadente del mondo - e riflettevo su come sia possibile scrivere, concepire, registrare un disco del genere. "Low" è il futuro, lo era nel 1977, lo è nel 2010. Non esiste nulla di paragonabile, nemmeno nella carriera dello stesso Bowie: è il primo disco della trilogia berlinese e non è stato registrato a Berlino, ma in Costa Azzurra. Quasi tutto almeno. Poi sono arrivati Eno, la facciata B strumentale che supera a destra i Kraftwerk sull'autobahn. "Sound and vision", suono e visione. Qui c'è tutto quel che serve. Eppure nessuno riesce nemmeno a imitarlo. A parte Nick Lowe, che si è inventato il colpo di genio qui sotto.